A cosa servono i soldi? | #3
Da vivere sempre senza un euro ad essere ossessionati dal denaro
Io ho sempre sottovalutato i soldi.
Per gran parte della mia vita non ne ho avuto bisogno, semplicemente perché i miei genitori furbescamente mi hanno educato ad amare cose poco costose o gratis:
film piratati
libri in pdf
carboidrati.
Mia nonna poi aveva un minimarket, per cui non ho mai nemmeno davvero familiarizzato con l’idea che mi occorressero i soldi per avere le cose che un bambino può desiderare durante l’infanzia. Quello che non riuscivo ad ottenere con una richiesta lo ottenevo con la furbizia; tipicamente rubando.
(Scusa nonna, una volta ti ho preso 20 euro dalla cassa del negozio e ho comprato 20 pacchetti di figurine dei calciatori Panini, sarà stato il 2003)
Per tutta l’adolescenza, fino ai 18 anni non ho mai viaggiato fuori dall’Italia, mai avuto un motorino, mai fatto una cena fuori in un ristorante, ma non mi è mai pesato perché tutti i miei amici erano come me.
Avevamo tanto tempo da spendere insieme e abbiamo parlato, parlato tantissimo perché non c’era altro da fare.
Oggi a quasi trent’anni mi rendo conto che quasi nessuno vive più questo tipo di adolescenza perché basta avere un telefono per essere proiettati nell’iperspazio di infinite gioie e infinite insicurezze, ma nel 2006 non c’erano tante alternative e quell’imprinting alla vita e alle relazioni mi è rimasto.
Ma torniamo ai soldi. 💰💰💰
Mi sono accorto del cash quando a 18 anni mi sono trasferito a Roma e vivevo nei pressi della stazione di Anagnina sulla Casilina, dividendo l’appartamento con due ragazzi del Rwanda.
Facoltà di economia, vita di borgata romana, coinquilini con cui parlare inglese e francese tutto il giorno.
Dal paesino di provincia alla vita nella capitale, il salto è stato improvviso e brusco ma avevo poco meno di vent’anni e la vita era una roba da agguantare. Le esperienze poco convenzionali mi sembravano la strada più giusta da percorrere. Volevo una vita avventurosa, Bukowski era il mio idolo.
Cosa poteva andare storto?
A 23 anni ho deciso che avrei lavorato nel cinema, che all’epoca era la mia passione, la mia strada maestra e per farlo mi trasferii a Milano (wtf?) dove avevo vinto una borsa di studio per un’università privata e molto cattolica che mi permetteva di unire l’economia con i beni culturali.
💔
Ricordo ancora la prima volta che misi piede in aula. In confronto ai miei giovani colleghi ordinati e rampanti sembravo un pazzo evaso da un manicomio. Vestivo tuta Nike grigia, capelli lunghi e raccolti, abbronzato dalle lunghe passeggiate solitarie sotto il sole romano, che col tempo avevo imparato ad amare: un selvaggio.
Ma torniamo ai soldi. 💰💰💰
Ora inizio ad accelerare perché voglio iniziare a parlare di cose più interessanti della mia biografia. Nell’ordine:
inizio ad interessarmi di una ragazza che mi fa notare che è assurdo che a 23 anni non abbia mai guadagnato nemmeno un euro
durante la magistrale, preso da questo senso di inadeguatezza inizio a lavorare e guadagnare il mio primo stipendio da 1350 euro al mese
nonostante i primi soldi io non so comunque che farci e li spendo tutti in cibo, alcol e regali che faccio ai miei amici
per portare avanti laurea e un lavoro super tossico su cui non mi dilungherò, mi becco una specie di esaurimento nervoso e comincio ad andare dallo psicologo. Mi laureo e mi metto per la prima volta in disoccupazione a 24 anni.
La mia prima esperienza lavorativa dopo la laurea è stata la disoccupazione.
Questa non si batte facilmente.
Career Development: 2/10
A 24 anni, dopo mesi passati a vegetare nel letto, con i miei ultimi risparmi mi iscrivo ad una scuola di cinema. Dopo 4 mesi di lezioni arriva in Italia uno strano raffreddore successivamente chiamato Covid-19. Stop alle lezioni, disoccupazione finita, tutti scappavano da Milano.
Adesso basta veramente con la biografia dell’autore, faccio un salto in avanti nel tempo. Siamo a giugno del 2022, non ho un lavoro, ho 27 anni e dopo 4 anni di lavoro sul conto corrente ho poche migliaia di euro.
#ANSIA 😥
A 27 anni digito per la prima volta su Google: “libro sulla finanza personale” e comincio come tutti dalle basi:
Padre ricco padre povero
L’uomo più ricco di Babilonia
I quadranti del cashflow
L’investitore intelligente
Pensa e arricchisci te stesso
La psicologia dei soldi
I will teach you to be rich
A random walk down Wall Street
Insomma, mi sono letto tutta la saggistica per i principianti della gestione patrimoniale e la lezione che ne ho tratto per far ripartire la mia vita è stata una semplice formula matematica che mi sembrava la più adatta per il mio caso disperato:
E > U
(le mie entrate devono sempre essere maggiori delle mie uscite)
Non importava di quanto, come o perché. Volevo solo uscire da quella condizione in cui E era costantemente uguale a 0 e per farlo avevo bisogno di fare qualcosa.
Ho fatto colloqui, millantando più competenze di quelle effettivamente possedute e alla fine, dopo qualche lavoretto qua e là sono riuscito a piazzare il culo su una di quelle sedie girevoli da multinazionale nel mondo dei “nuovi media”.
Sono passati quasi due anni da allora e ho raggiunto più o meno tutto quello che mi ero prefissato di raggiungere:
Liquidità: almeno 3 mesi del costo medio mensile della mia vita* nel conto corrente
*da aprile 2022 tengo scrupolosamente traccia su Excel/Google Sheet di tutte le mie entrate e le mie uscite di cassa mensili
Fondo di emergenza: 24 mesi del costo medio mensile della mia vita depositati in conti deposito o strumenti finanziari a scadenza annuale o biennale*
*mi sono dimesso due volte, sempre improvvisamente e per problemi legati o alla gerarchia (scazzi con i miei capi) e/o alla mia salute psicofisica per cui mi sono imposto di avere sempre 2 anni di vita “liquidi” a disposizione. Just in case
Investimenti fino a 5 anni: 20% dell’eventuale eccedenza rispetto alle 27 mensilità sopra citate, tipicamente in strumenti finanziari dal medio/basso rendimento e rischio relativamente basso come BTP o Bond
Investimenti dai 5 ai 20 anni e più: 80% dell’eventuale eccedenza rispetto alle 27 mensilità sopra citate, tipicamente in strumenti finanziari dal medio/alto rendimento e con un rischio elevato di fluttuazioni come ETF, Fondo previdenziale di categoria con profilo di rischio dinamico, azioni singole.
Oggi ho quasi 30 anni e continuo ancora a sottovalutare i soldi, più che altro ho imparato a gestirli e a non elevarli ad obiettivo finale delle mie azioni. Anche quando sono ossessionato dall’ aumentare le mie entrate o dal ridurre al minimo le mie uscite, so che non mi interessa del denaro in sé che ancora oggi, essendo cresciuto senza, continua a non affascinarmi.
Ho capito che il denaro è l’unica valuta per ricomprare il mio tempo (di cui una volta abbondava la mia vita e che oggi, vivendo a Milano, scarseggia sempre più) e ora che ho messo finalmente una toppa alla mia fallimentare gestione ho capito che l’unico modo per ricomprare l’ammontare di tempo e libertà di cui ho veramente bisogno è svincolare la E dal tempo e U dagli step esistenziali figli di una ideologia di un secolo ormai lontano e dai falsi idoli che con il mio lavoro da producer pubblicitario contribuisco a produrre ogni giorno. ✌️⭐
Oggi sono pronto per la mia personalissima fase 2 della creazione e della gestione del mio patrimonio che sarà orientata alla ricerca di una libertà professionale e una soddisfazione esistenziale, sorretta da quella economica.
Prossimo step quindi? make more money
Come? we’ll see
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